Il problema del
calcolo ha afflitto l'uomo sin dall'antichità; come dice la parola stessa, esso
è stato inizialmente praticato attraverso piccoli oggetti come bastoncini o
sassolini (calculum in latino), i cui spostamenti su una tavoletta o in
un telaio visualizzavano le quantità da aggiungere o sottrarre.
Le OSSA degli animali sono state tra i
primi sistemi di registrazione dati: dei veri archeo storage device. Una fibula
di babbuino risalente a oltre 20.000 anni fa è stata ritrovata ad Ishango al confine tra il Congo e
l’Uganda.L’osso di Ishango ha una particolarità: un pezzo di quarzo innestato
sulla punta. Era probabilmente una sorta di pennino paleolitico. Le
ossa, quindi, si sono dimostrate un ottimo supporto per tracciare solchi che registrassero l’informazione e la mantenessero
visibile ed inalterabile.
Risale al II
secolo d.c. l'invenzione dell'abaco,strumento di calcolo costituito da un
telaio su cui scorrono file di palline che costituiscono le unità,le decine, le
centinaia... ma i primi abaci di cui abbiamo notizia, costituiti da tavolette
ricoperte di polvere o sabbia per tenere
traccia delle operazioni effettuate e da qui il suo nome (abaq = polvere): la
prima memoria al silicio!
Nel
corso dei secoli il percorso storico delle prime macchine da calcolo si
interseca inevitabilmente con lo sviluppo della matematica, caratterizzato da importanti “invenzioni” teoriche,logiche
e analitiche, come l’introduzione dello zero, l’estensione del concetto di “numero” con le nuove categorie dei numeri
frazionari, decimali, reali e complessi, lo sviluppo del calcolo infinitesimale
e dell’analisi matematica. Il secolo della svolta per i primi veri calcolatori
fu il 1600. Due furono le scoperte che
contribuirono al raggiungimento del calcolo automatico:
1) l'invenzione dei logaritmi e la scoperta
delle loro proprietà aprirono la strada all'invenzione del regolo calcolatore .
2)
La tecnica orologiaia raggiunse il massimo
splendore sfruttando il sistema delle ruote dentate e degli ingranaggi e
utilizzando tale tecnica vennero realizzate le prime calcolatrici meccaniche.
Inizia così l'era dei calcolatori meccanici
Nel 1767 Watt costruisce la macchina
a vapore, che segna l'inizio dell'era industriale. Vi è l'esigenza di mezzi di
comunicazione più veloci, di macchine per incrementare la produzione. Il vapore
è la forma di energia per muovere le macchine.
Nel 1822 Charles
Babbage, matematico inglese, progetta la macchina "differenziale"
capace di calcolare e di stampare tabelle numeriche a sei cifre automaticamente
e che ha bisogno dell'operatore solo per l'inserimento dei dati. Per far
funzionare una macchina simile all'epoca esisteva solo il vapore come forza
motrice. In trent'anni di studio Babbage non riuscì a realizzare nulla di
concreto e venne dimenticato, l'industria delle macchine ignorò il suo lavoro. L'insuccesso nella realizzazione pratica della
macchina di Babbage era dipeso
sostanzialmente dalle difficoltà insormontabili poste dalla costruzione e dalla
manovra degli ingranaggi che dovevano eseguire le operazioni e memorizzare i
risultati. Quando la tecnologia rese disponibile un sistema più conveniente per
elaborare e trasmettere i segnali, sembrò relativamente facile tradurre in
pratica i principi teorici del matematico.
L'ingrediente mancante, reso accessibile alla fine del
XIX secolo dalle scoperte di numerosi inventori, tra i quali spicca Thomas Alva Edison, fu l'energia elettrica e
fu un altro americano Hermann Hollerith, la figura chiave di questo balzo
avanti. Infatti egli è un ingegnere e membro dello staff del X e XI Censimento
degli Stati Uniti e ha l'idea di utilizzare il sistema a schede perforate di
Jacquard e di Babbage. Il censimento ha grande successo e la macchina di
Hollerith viene impiegata nei censimenti austriaci, norvegese, canadese e
russo. Fanno l'ingresso nel mondo del
calcolo automatico l'elettricità e il relais elettromagnetico, che è il
primo sistema elettrico capace di assumere due stati diversi (passaggio/non
passaggio di corrente) mediante un comando esterno.
La
maggiore disponibilità delle risorse va collegata ai rapidi progressi della
scienza e della tecnologia avviati alla fine del XIX secolo. L'ampliamento su
scala mondiale del sistema di comunicazione ha moltiplicato la domanda di
metalli: dapprima l'invenzione del telegrafo e del telefono e poi le loro
applicazioni hanno alimentato la richiesta di nuovi metalli, ma soprattutto un
rapido aumento della domanda di quelli tradizionali (rame per fili e cavi;
piombo per rivestire i cavi; altri metalli per impianti e centrali).
Successivamente l'invenzione della radio e della televisione e, più
recentemente, le applicazioni dell'elettronica, pur richiedendo minori quantità
di materiali per unità di prodotto, hanno continuato ad alimentare la domanda
mondiale di risorse minerarie
Per quanto riguarda le macchine calcolatrici
si può parlare di "rivoluzione del
silicio". Nel
1947 tre fisici dei laboratori Bell, il più grande nel mondo in campo di
telecomunicazioni, mettono a punto il transistore: William Shockley, Walter
Brattain e James bardeen, inventano un dispositivo a stato solido composto da
un materiale semiconduttore ( il
germanio che poi fu sostituito con il silicio), che funge da rettificatore e
amplificatore per la corrente e che sostituisce presto le fragili e ingombranti
valvole. L'introduzione dei transistori al posto delle valvole, all'interno
del computer, aumenta notevolmente la velocità di elaborazione dei dati e
permette di ridurre notevolmente le dimensioni, nonché i guasti.
In generale, tutti i settori
produttivi hanno contribuito ad allargare e differenziare la domanda di
risorse, in particolare di fonti energetiche e di metalli, con una progressione
che, dall'osservazione delle statistiche mondiali degli ultimi 100-150 anni,
appare straordinaria. Questo processo, che è lungi dall'esaurirsi, è stato
realizzato tuttavia senza una particolare attenzione a verificare se il rapido
aumento della domanda potesse avere l'effetto di rendere scarse le risorse.
Quando questo tipo di preoccupazione si è manifestato - come per il petrolio e
i cosiddetti materiali 'critici' o 'strategici' - essa concerneva i rischi di
interruzione degli approvvigionamenti nel breve periodo, piuttosto che quelli
di una effettiva scarsità.
Ma nel corso della seconda metà del XX secolo sono emersi nuovi motivi di attenzione e preoccupazione, sulla base dei quali è stata avviata la ricerca - che finora ha dato luogo solo a tentativi controversi - di nuovi approcci a un rapporto equilibrato tra attività umane e natura.
Ma nel corso della seconda metà del XX secolo sono emersi nuovi motivi di attenzione e preoccupazione, sulla base dei quali è stata avviata la ricerca - che finora ha dato luogo solo a tentativi controversi - di nuovi approcci a un rapporto equilibrato tra attività umane e natura.
Nessun commento:
Posta un commento